Galleria di pittura figurativa contemporanea

Artista originario di Verona, Paolo Perfranceschi ha nel suo dna l'abnegazione per il lavoro manuale; alla base della sua pittura c'é l'opera dell'artigiano sulla materia: l'imprimitura alla caseina, i colori ottenuti dall'unione dei pigmenti naturali con l'olio di lino o con il giallo d'uovo cosi come il culto della Scuola Veneziana (Paolo Veronese e Giovanni Bellini in particolare.

La formazione all'Accademia delle Belle Arti di Bologna lo porta alla scoperta del mito del Rinascimento e soprattutto di Michelangelo. Influenzato dalle opere di Caravaggio si fa attrarre dalla potenza generata dal contrasto tra luce e ombra cercando di sintetizzarne la forza espressiva chiusa in un soggetto/oggetto esposto alla violenza di queste "forze" contrapposte   (La Solitudine, Il Rosso e il Nero).

Il soggiorno a Parigi lo porta alla scoperta di culture artistiche lontane dalla tradizione figurativa occidentale e di conseguenza ne rivoluziona lo stile e i soggetti. Il Musée Guimet gli svela l'universo sconosciuto dell'arte figurativa asiatica che sarà destinata a influenzarlo per un lungo periodo.  Amitaba, Ashwatta, Maya Devi testimoniano l'interesse e la fascinazione verso la figura del Buddha e per la lectio tibetana del buddismo.

La sua passione per il cinema di David Lynch, profondamente pittorico nella struttura delle sue inquadrature, lo  portano a rivisitare le opere di Edward Hopper (L'amour l'après-midi) e soprattutto di Balthus (Laura and Donna, Paysage1, La chambre de Fra Angelico, Dans l'attente). Perfranceschi vede in filigrana, nelle inquadrature del regista americano, un'ispirazione hopperiana quanto alla solitudine dei personaggi nello spazio e l'inquietudine del mondo balthusiano popolato di figure angeliche in un contesto domestico fortemente perturbante.

L'ossessione per la red room di Twin Peaks attraversa i suoi ultimi lavori, tra i quali il quadro omonimo (Red Room) fino a Choix de Laura e Laura and Donna.

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